Riconoscere le emozioni: un percorso dinamico fra opere, arte e memi

Gli incontri dal titolo Riconoscere le emozioni: un percorso dinamico fraopere d’arti e memi, condotti dal prof. Davide Nadali e dalla prof.ssaAntonella Sbrilli, presentano alcuni snodi della ricerca sulle immaginiartistiche, intese come dispositivi di attivazione delle emozioni e dei processidi imitazione.  

  • Il primo incontro (10 febbraio 2020)

è dedicato al metodo dello storico dell’arte Aby Warburg (1866-1929). Per spiegare la sopravvivenza diespressioni figurative di esperienze profonde che riemergono in opere d’arteanche molto lontane nel tempo, lo studioso mise a punto il concetto di“formule di pathos” e allestì un atlante figurativo accostando le immagini persomiglianza e relazione: un metodo che è sempre più riconosciuto come unproficuo strumento di analisi, anche al di fuori della storia dell’arte.Le definizioni delle emozioni e l’analisi delle loro più frequenti formuleespressive sono illustrate in questo incontro con esempi storici e attuali (daimeme agli emoji) e con il coinvolgimento dei partecipanti. 

  • Nel secondo incontro (11 febbraio 2020)

il tema della rappresentazione delle emozioni è trattato con riferimento alla teoria dei neuroni-specchio e alconcetto di intericonicità, proponendo una lettura dinamica delle immaginidall’antichità al contemporaneo.Il meccanismo dell’intericonocità si basa sui fenomeni e i processi diimitazione, ripetizione e somiglianza, in un percorso dialogico edinamico fra immagini e parole, tra gestualità e comunicazione, tra emozionee sentimento. Cosa rappresentano le immagini? È possibile riconoscere unoschema canonico di ripetizione, che si adatti e si trasformi a seconda delleesigenze culturali e stilistiche? In particolare, si vuole mettere in evidenzal’esistenza di una sorta di codice iconico che di fatto corrispondeall’espressione di emozioni che possono essere riconosciute, interiorizzate ecomprese attraverso appunto la riproduzione di medesimi atteggiamenti.Durante l’incontro si farà riferimento anche ad app di contenuto artistico chepropongono analisi morfologiche e riconoscimenti di espressioni dipinte.  

  • L’incontro del 18 febbraio 2020

chiude il ciclo con la presentazione di un gruppo di immagini di opere conservate nella collezione del Museodell’Arte Classica della Sapienza: l’obiettivo è quello di condurre un’analisi ditali immagini che identifichi schemi, gesti, posizioni del corpo in riferimentoall’espressione di emozioni, al fine di progettare un sistema di riconoscimentoautomatico che riesca non solo a riconoscere ma anche a codificare questiaspetti identificativi ed espressivi delle emozioni attraverso le forme delcorpo.